PRP come biorivitalizzante
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PRP come biorivitalizzante

 

Con l’avanzare degli anni la tensione e l’elasticità cutanea diminuiscono progressivamente: la nostra pelle e il tessuto adiposo sottocutaneo, si assottigliano e il contenuto di acqua e di grassi iniziano a ridursi. Come risultato di tale processo compaiono le rughe dando inizio così alla fase di invecchiamento della pelle.

Il principale motivo dell’invecchiamento della pelle è la rallentata rigenerazione cellulare, per questo la ricerca scientifica apre le porte all’utilizzo del  PRP (Platelet Rich Plasma o Plasma Ricco di Piastrine): si tratta di una tecnica medica che rientra nel campo della medicina rigenerativa e si fonda sul principio secondo il quale le cellule staminali presenti nel derma sono dotate di recettori per i fattori di crescita.
Viene utilizzato il sangue stesso del paziente, opportunamente lavorato per ottenere un composto ricco di piastrine, cellule ricchissime di fattori di crescita.

Il PRP così ottenuto è quindi iniettato nelle zona da trattare, mediante iniezioni delicate, con aghi piccolissimi e sottili.
I fattori di crescita contenuti all’interno delle piastrine stimolano diversi meccanismi cellulari tra cui la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, la sintesi del collagene, dell’elastina e contribuiscono alla rivascolarizzazione della cute
Dopo circa 30 – 35 giorni, si può notare come la pelle diventi progressivamente più tonica, compatta ed elastica e il suo colorito è più roseo.

Il trattamento è indicato per contrastare l’invecchiamento cutaneo e i danni tissutali da photoaging (invecchiamento provocato dall’esposizione ai raggi solari).
Il trattamento può essere effettuato a livello di viso, collo, decolletè e mani ma anche interno braccia e interno cosce, per migliorare la lassità cutanea.

I rischi del trattamento con P.R.P. sono pressoché nulli poiché il P.R.P. è un preparato autologo (che appartiene al nostro organismo) quindi sicuro, non da reazioni immunitarie ed è privo di tossicità.

Il risultato è visibile in 30-35 giorni e continua nei successivi mesi.

Il trattamento dura circa 30 minuti dall’inizio del prelievo del sangue.
Terminata la seduta il paziente può riprendere le sue normali attività.

 

 

 

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